Il Parco Naturale Regionale di Tepilora, istituito nel 2014, rappresenta un lungo percorso di grande rispetto verso la natura e verso un ideale ecosostenibile. A dare il nome al Parco è il Monte Tepilora, una punta rocciosa triangolare stagliata sullo sfondo delle aree boschive di Crastazza e della foresta di Sos Littos, protetta già dal 1914. Esso nasce all’insegna della tutela di un territorio ad alto valore naturalistico e storico-culturale: quasi ottomila ettari di foreste incontaminate, sentieri, sorgenti, fiumi e dune nel territorio di Bitti, Lodè, Torpè e Posada, estendendosi in tal modo dai boschi del Tepilora sino alla foce del Rio Posada, vero e proprio elemento di connessione tra montagna e mare. Un Parco che l’uomo ha protetto, rinverdito e piano piano reso fruibile.
Il Parco comprende specie faunistiche tipiche della macchia mediterranea come il cinghiale, la lepre sarda, la volpe, il gatto selvatico, il daino e il muflone. Sono presenti l’aquila reale, il falco pellegrino, lo sparviere e la poiana. Attualmente è in atto un piano di ripopolamento dell’aquila del Bonelli estintasi in Sardegna alla fine degli anni Settanta, specie oggi classificata, in Italia, in pericolo critico di estinzione. La flora è costituita principalmente da boschi di latifoglie (33%), di conifere (14%), da macchia mediterranea (17%), da gariga (12%). Le aree a ricolonizzazione artificiale occupano il 16% del territorio. Peculiare è la presenza costante del leccio.