Il Montalbo, caratteristico per il candido colore della sua roccia, è un allungato massiccio calcareo che si protende in direzione NE-SO da Siniscola a Lula quasi a voler separare il territorio della Baronìa dalla Barbagia. Appartiene al Comune di Lodè la sezione centrale del versante NE, dalla località S’Adde (Riu Siccu) a Punta Ferulargiu. Lungo la cresta svettano le punte Gurturgius (1042 m), Mutucrone (1050 m), Corru de sa Mandra (983 m), Ferulargiu (1057 m) da cui si domina il paesaggio delle Baronie e della Barbagia settentrionale e da cui si può ammirare il mare della costa orientale e l’isola di Tavolara.
Lungo il costone centrale tra la Strada Provinciale 3, nel tratto Sant’Anna di Lodè-Lula, si stendono impervi lecceti ed una zona di pineta di rimboschimento, mentre sulle cime impera il “deserto” roccioso e lunare appena inverdito da radi ciuffi di essenze sempreverdi. Altra caratteristica del Monte Albo sono i fenomeni carsici, tipici delle formazioni calcaree, che si manifestano con fratture, voragini, cunicoli spesso percorsi da piccoli corsi d’acqua che formano segreti laghi sotterranei.
Si possono inoltre ammirare numerose grotte, non vaste e profonde ma di grande interesse scientifico per l’importante fauna sotterranea di insetti artropodi che le abitano, fauna spesso costituita da preziose specie endemiche.
Un cenno finale, ma importantissimo per l’attività escursionistica, meritano le sorgenti della zona situate lungo la Strada Provinciale: la Fontana di Sa Mela, sotto l’omonimo roccione, tra S. Anna di Lodè e la località Riu Siccu, la Fonte ‘e Talisi presso la Cantoniera Guzzurra e, poco più avanti, direzione di Lula, la Fontana Mariane Jana.